Un’esperienza particolare
In una gita a Torino partecipammo nella Cattedrale, a porte chiuse, alla funzione di abiura e battesimo di conversione del nostro amico architetto, ebreo. Ne seguì una visita al Cottolengo, la misericordiosa “Casa della Divina provvidenza”, che ospita gravi, gravissimi handicappati. La complessa emozione mi ispirò una composizione che, su nuovo piano, riprendeva il tema “Destini femminili”: “Simboli della femminilità”, “Vergine suora. Madre. Penitente” e “Gigli”.
Il disegno in carboncino fu realizzato di getto. Seguivo con lucida interpretazione il divenire delle immagini nel loro configurarsi.
A destra, l’ampolla serrata sublimava la devozione della suora nel suo compito di “Caritas”. Nel centro, luminosa nell’amore, fiorisce la “Maternità”. In alto a sinistra, l’ampolla che avrebbe dovuto raffigurare la saggezza della “Vergine Sofia” si rivelava (ahimè!), “vaso infranto, riverso, ne scorre fuori acqua, lacrime fluenti…” “Maddalena”! “pentimento”!! La terra irrorata produce candidi gigli, l’acqua dà vita a vividi pesci. A destra, dall’ampolla serrata, ardore represso si sprigiona rosso fumo assume forme di umiliata animalità. Teste reclini, occhi spenti nella penitenziale obbedienza. Nel centro, nel chiarore, il vaso fiorito è in pieno vitale rigoglio.
In colore, il tema divenne oggetto di lungo accurato lavoro. Le forme progettano una parete di piastrelle di ceramica ad incastro (Avrei avuto la tendenza a grandi spazialità). L’immaginazione alimentò con stupore per lunghi giorni la mia fantasia, rivelando il senso di quei simboli, sublimate immagini di forme organiche.