Da Goethe a Steiner
La creazione del “puro colore” dell’insegnamento del Maestro antroposofo Beppe Assenza che frequentai dopo il 1947, destava nuove facoltà creative.
Approfondendo coscientemente la realtà dei colori se ne sperimentava non solo l’“azione sensibile e morale” quale Goethe ha caratterizzato nella ben nota “teoria dei colori” (Farbenlehre “Sinnlich-sittliche Wirkung der Farbe”) – “gaiezza del giallo, raccoglimento nell’azzurro, dignità nel rosso porpora”–, ma si procedeva alla penetrazione della “essenza dei colori” essenza dei fenomeni nella realtà del loro dinamico manifestarsi (Steiner, R., “Das Wesen der Farbe, Steiner Verlag, Dornach, 1976).
“Irradiare del giallo”, ritrarsi addensandosi in periferia dell’azzurro, l’espandersi del rosso,
il fluttuare del viola, etc.
Negli accostamenti e accordi si evidenzia l’effetto del loro rapporto.
Sul verde calmo del fondo, il contrasto esaltato dinamico del rosso,
il distendersi armonico del rosa, l’allontanarsi e sprofondare dell’azzurro.
Come Rudolf Steiner rivelava nelle sue conferenze (del 1914-15 e 1920-23) si sperimenta che “il colore eleva l’uomo dal materiale allo spirituale”.
Esercizi di concentrazione su singoli colori, sempre rinnovati, realizzavano esperienze particolari.
La meditazione su temi di natura, portarono alla “essenza dei fenomeni vegetali nelle loro viventi metamorfosi” (1953-1955): “Germinare”, “Fiorire”, “Fruttificare”, “Sbocciare” .
L’acquerello è la tecnica proposta, una tecnica raffinata e paziente, ispirata alla risonanza intima cosciente, soggettiva del colore.
Le composizioni sono elaborate su foglio bagnato o disposte a stesure sovrapposte, che asciugate restano trasparenti. Liberi accostamenti di forme che vengono rivelando immagini talvolta inaspettate, misteriose.
Dalle viventi metamorfosi del mondo vegetale “germogliare” “fiorire” “fruttificare” ecc… mi è accaduto di evolvere a configurazioni ispirate al mondo animale.
Complesse percezioni psicologiche divengono simboli di umane peccaminosità (1956-1958):
“avidità”, “ironia”, “crudeltà”, “invidia” ,“golosità”, “pavidità” .
Nella concentrazione in libertà creativa emergono apparizioni misteriose di sconosciute individualità.
Toni viola e arancio – volo di farfalle – configurano una visione di capo umano:
un “orientale” (!?).
Esperienze drammatiche determinano figurazioni simboliche, “misteriose apparizioni”, “sognanti ricordi”.
Nell’azzurro appare il volto riconoscibile di un essere amato scomparso.
“Evocazione dall’azzurro”.
Ancora dall’azzurro, colore prediletto, affiora sognante ricordo di sereno, meditato paesaggio.
Solitaria ora crepuscolare.